Un po' di storia - Comune di Castelbolognese

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Un po' di storia

La fondazione del castello

 

Nel 1388 il comune di Bologna, acquisito il vicariato di Imola dal papa, stabiliva la costruzione di un nuovo castello lungo la Via Emilia, non distante dalla bastia di Ponte San Procolo, edificata sul Senio pochi anni prima durante gli scontri con la città di Faenza. Le ragioni per la nuova fondazione erano principalmente di natura strategico-militare, ma l’azione si inseriva in una più grande opera di riorganizzazione dei territori controllati da parte di Bologna, per il ripopolamento delle campagne, per garantire il presidio dei confini e per l’approvvigionamento alla città.

Architetti del castello e dei suoi sistemi idraulici sono stati costruttori di al livello inviati dal Senato Bolognese, quali Lorenzo da Bagnomarino e Giovanni da Siena, con la supervisione del maestro del gotico felsineo Antonio di Vincenzo.

Il castello in origine presentava strutture difensive semplici in legno e terra ed era provvisto di una palizzata con torri angolari, un ponte d’ingresso mobile, una torre campanaria e un fossato alimentato con le acque derivate dal Senio presso la chiusa poi detta Diga Steccaia . Nel 1391 è già attestata la chiesa di San Petronio , posta al centro del castello.

Nello stesso anno prendeva avvio la costruzione della rocca, una fortificazione quadrangolare in muratura a carattere puramente militare, collocata a Nord-Ovest, in posizione sopraelevata rispetto al resto dell’insediamento. Successivamente l’area di accesso al castello veniva rafforzata con la costruzione di una porta-torre, poi detta torre dell’orologio, sopravvissuta fino al 1945, quando è stata distrutta dai bombardamenti; il Museo Civico conserva ancora una delle sue lancette.

L’inizio del XV secolo ha visto la crescita dell’insediamento con la formazione di un borgo lungo la Via Emilia, esterno al castello, testimone dell’effettivo ripopolamento delle campagne a seguito della fondazione. Nel 1425 è iniziata la costruzione di una nuova cinta muraria, fondamentale per la difesa del borgo, che è stato incluso nel giro di pochi anni, e per una migliore resistenza alle recenti armi da fuoco. Delle nuove mura in laterizio facevano parte le torri circolari poste agli angoli del perimetro, tre delle quali si sono conservate, particolarmente il Torrione orientale, poi detto dell’ospedale.

L’opera di fortificazione era stata promossa da Louis Aleman, arcivescovo di Arles e legato pontificio a Bologna per papa Martino V, come ricorda un’epigrafe conservata sotto il portico del palazzo comunale.

Il 1501 è l’anno in cui Cesare Borgia, ottenuta la cessione forzosa da parte di Bologna, occupava Castel Bolognese come avamposto per la conquista di Faenza, distruggendone le difese, con l’obiettivo di ampliarle. La rocca medievale è stata restaurata e dotata di quattro torri semicircolari sui lati che le conferivano una forma polilobata, ancora intuibile dai resti inglobati nel tessuto abitativo presso piazzale Roma.

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Pergamena dell'atto di fondazione di Castel Bolognese (1389)